Daito Manabe è un giovane sound artist giapponese che sperimenta nuove forme di musica e di rumori.
Dopo aver realizzato l’ultimo pezzo (che sentite come base di questo video) ha realizzato l’idea malatissima di far ballare la sua faccia con delle piccole scariche elettriche. Contento lui…
Ricondurre il modellismo alla semplice definizione di “gioco” è sicuramente riduttivo. Spesso vi abbiamo mostrato modelli di auto e di aerei. In questo caso, la galleria di aeromodelli che presentiamo oggi, è sicuramente affascinante per la quantità e la qualità dei mezzi presentati. Valori che superano abbondantemente le migliaia di euro per aerei a propulsione jet. Qualcuno ha ancora il coraggio di chiamarli “giocattoli”?
Queste le novità presenti nel programma, scaricabile come sempre gratuitamente dall’apposita sezione del sito del produttore finlandese:
Sempre più consumatori stanno utilizzando i siti di social network, ma nonostante tutto le proiezioni sono in leggero calo: per esempio, da una spesa di 1.4 miliardi di dollari del 2008, nel 2009 si stimano entrate per 1.3 miliardi di dollari, a differenza delle iniziali prospettive di 1.8 miliardi. Forse complice anche la recessione economica, anche in questo settore si avverte un calo di entrate e investimenti.
Le aziende, però, continuano ad usare i social network per coltivare i rapporti con i clienti: le reti sociali, infatti, permettono di tenere i contatti e di mettersi in mostra con un investimento minimo molto basso. Secondo i dati di eMarketer, la recessione avrà effetto su tutte le forme di annunci online nel 2009. Di tutte le entrate dei social network, il 65% andrà direttamente nelle casse di MySpace e Facebook, lasciando a tutti gli altri concorrenti “solo” 435 milioni di dollari da spartirsi.
I già famosi Space Invaders dell’artista francese Invader sono impossibili da non incontrare in qualsiasi zona di Parigi. E anche se il freddo parigino ha messo a dura prova le passeggiate che mi ero ripromessa di fare in cerca di soggetti interessanti, imbattersi nell’arte a nella Ville Lumière è davvero facile.
Dai primi anni Novanta i coloratissimi alieni hanno ormai invaso le città di mezzo mondo, ma purtroppo non sono ancora stati avvistati in Italia.
Oltre agli Space Invaders però, tra le varie pause nelle bellissime caffetterie di Parigi si nota una gran quantità di stencil, graffiti e applicazioni murali. In particolare Plan-a e Plan-b, simpatici omini-sticker in bianco e nero di cui sul web ancora si trovano poche informazioni, anche se su flickr in molti li hanno già notati.
La Street Art Parigina è più viva che mai e una bella selezione si può ammirare su uno dei numerosi gruppi dedicati su Flickr.
E’ il social network del momento. Ed è molto difficile riuscire a starne fuori. Se non siete ancora iscritti, prima o poi qualcuno (il partner, un parente, un amico) vi convincerà ad entrare. E da allora l’aggiornamento della vostra pagina e la visita alle pagine dei vostri amici diventeranno abitudini (o piccole ossessioni) quotidiane.
C’è già chi studia scientificamente il fenomeno e chi avanza preoccupanti ipotesi complottistiche sui presunti intenti occulti degli amministratori del network. Con tutte le possibili riserve, Facebook offre però anche interessanti opportunità, occasioni d’incontro utili sul piano professionale e può rivelarsi una risorsa per pittori, fotografi e appassionati d’arte.
Ho provato a cercare con il motore di ricerca interno al sito le parole “arte contemporanea”: è uscita una lista di gruppi di amici che si scambiano notizie e pareri sulle rispettive produzioni. Il gruppo più popolato si chiama “Arte astratta contemporanea e informale”. Ecco la descrizione: “Questo gruppo è dedicato alla pittura del XX secolo, ai seguaci dell’espressionismo astratto e ai molti artisti che sviluppano un percorso creativo dove il colore viene liberamente portato sulla tela con gesto spontaneo”. La fondatrice e amministratrice è Tiziana Russo.
Lo scorso 2 dicembre sono stati presentati a Roma, nel salone d’onore del CONI, i prossimi World Air Games che prenderanno vita nella città di Torino dal 6 al 14 giugno del 2009. Certo, manca davvero un sacco di tempo ma la notizia di per sè è davvero importante e merita la giusta segnalazione.
I WAG sono delle vere e proprie olimpiadi dell’aria assegnate per la prima volta all’Italia dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI). I World Air Games giungono così alla terza edizione inaugurando una nuova e spettacolare formula che proporrà le sfide fra i migliori interpreti internazionali di ben dieci specialità aeronautiche.
Protagonisti dei giochi mongolfiere, alianti, deltaplani, parapendio, paracadutismo, acrobazia aerea, elicotteri, ultraleggeri, velivoli sperimentali e modellismo. Un totale di circa 500 concorrenti in rappresentanza di un centinaio di federazioni nazionali. Sede dei giochi sarà l’Aeroporto “Torino-Aeritalia” a Collegno per la maggior parte delle esibizioni. Ai laghi di Avigliana invece di scena i deltaplani e parapendio, mentre a Mondovì si leveranno in volo le mongolfiere. Per maggiori informazioni sul programma wag2009.com.
Sono oltre 100 le località storiche di tutto il mondo che quelli del National Geographic hanno preso in esame, escludendo per principio le città trasformate in parchi giochi così come quelle mummificate e prive di vita, per stilare la classifica delle 10 migliori città storiche del pianeta.
Per il quinto anno consecutivo 280 esperti e ricercatori del National hanno recensito soprattutto i centri urbani inseriti in contesti storici pregevoli e non isolati: Austria e Francia ottengono degli ottimi riconoscimenti guadagnando rispettivamente il primo e il quinto posto (Wachau e l’abbazia di Melk e Graz) e il settimo e nono posto (Aix-en-Provence e Digione con la regione della Borgogna). Per rimanere in Europa il Belgio piazza Gent al terzo posto, la Germania arriva ottava con l’area di Postdam e il centro storico di Stoccolma è sesto.
Nel resto del mondo ci sono l’area di Nikko, in Giappone (quarta posizione), secondo il Canale Rideau in Canada e al decimo posto troviamo la città argentina di Mendoza con le sue cantine.
A scatenare la guerra tra Barbie e Bratz non è stato un ragazzo, come si potrebbe ragionevolmente pensare. La scorsa estate vi avevamo raccontato della causa intentata da Mattel a MGA Entertainment: pare infatti che il creatore delle Brazt Carter Bryant avesse ideato le bambole quando era ancora sotto contratto con la Mattel.
Nei giorni scorsi un giudice americano ha quindi dichiarato la produzione delle Bratz illegale. La MGA ricorrerà in appello, ma ora che le Brazt sono una specie in via d’estinzione accettate un consiglio: non buttate le vostre bambole! Le Brazt potrebbero infatti diventare ben presto pezzi da collezione, più remunerativi delle azioni che avete acquistato ultimamente.
Per aiutarvi nella scelta della Bratz da regalarvi per Natale date un’occhiata alla collezione di bambole dell’autunno 2008 (l’ultima?). Quelle 4 ragazze dal look imbarazzante ci mancheranno…
