febbraio 03, 2009

Da Telecom, Wind e Fastweb un accordo per una piattaforma IPTV comune

Scenario interessante, quello che si presenta dopo l’accordo raggiunto dai tre principali operatori delle telecomunicazioni nazionali, ovvero Telecom Italia, Fastweb e Wind che mira a costituire una piattaforma per la TV via Internet comune e aperta a tutti gli operatori, per poter avere un ruolo centrale nel processo di digitalizzazione del Paese.

La nuova piattaforma avrà come presidente Giovanni Moglia, direttore degli affari legali e regolamentari di Fastweb, mentre il nome sarà IP TV. Uno dei primissimi obiettivi è farla rientrare nelle varie campagne informative, in quelle regioni che si appresteranno a spegnere la TV analogica per passare esclusivamente al digitale, come si evince dalle parole del neo-presidente:

Vogliamo far sapere a tutti gli italiani che, al momento dello switch off, non hanno solo l’alternativa tra terrestre e satellitare. Con il decoder IP TV possono avere sia l’offerta terrestre gratuita che quella di SKY a pagamento, con tutto il calcio e il cinema.

L’intenzione è di rendere l’IPTV non una piattaforma alternativa al DTT o al satellite, ma complementare e integrativa. D’altronde già oggi con i set-top box ibridi, distribuiti dai vari operatori IPTV, è possibile vedere anche i canali del digitale terrestre.

Si è discusso anche su come portare i tempi di distribuzione dei film in contemporanea con l’home video, cercando il dialogo con le majors hollywoodiane, affinché queste scelgano di puntare maggiormente sulla TV via Internet come strumento di distribuzione dei loro prodotti.

Ma la possibilità più interessante, offerta dall’IPTV, sarebbe quella di permettere all’utente la costruzione di un proprio palinsesto personalizzato, senza i rigidi schemi di orario e di programmazione dei contenuti che invece si hanno con le altre piattaforme digitali.

Masdar City, la città del futuro a emissioni zero

Masdar City

A partire dall’ultima crisi petrolifera, in cui i prezzi dei barili di greggio erano saliti a quote insostenibili e le potenze occidentali avevano iniziato a guardare con crescente interesse alle fonti energetiche alternative, i paesi Arabi e del Medio Oriente, grandi produttori di petrolio, avevano iniziato a farsi avanti su questo ulteriore messaggio energetico.

Anche oggi, con il prezzo del greggio crollato, non è sfumata l’idea di investire gli sconfinati flussi di denaro ottenuti dalla vendita dell’oro nero, nello sviluppo di nuove tecnologie energetiche.

Masdar City rappresenta forse l’esempio più significativo di questa tendenza. La città del futuro, a emissioni zero, è un affascinante progetto su cui stanno investendo la bellezza di 22 miliardi di dollari gli Emirati Arabi Uniti, oggi paese ai primi posti al mondo per emissioni di gas serra pro capite.

Gmail in forte crescita

Gmail gradito dal pubblico

Gmail è stato lanciato solo quattro anni fa, ma ora è già diventato il quarto più popolare servizio di posta elettronica sul Web, dopo Yahoo Mail, AOL Mail e Windows Live Hotmail. Nel 2008, Google ha visto una grande crescita del proprio servizio di posta elettronica, specie negli Stati Uniti, anche se il gruppo di Mountain View non svela il numero di utenti Gmail.

Secondo le ultime statistiche comScore sul numero di visitatori unici mensili, il numero di persone che visitano Gmail è cresciuto l’anno scorso del 43 per cento a 29,6 milioni di unici. Al contrario, Yahoo Mail è aumentato solo dell’11 per cento, arrivando a 91,9 milioni di unici. AOL Mail è finito al secondo posto nell’anno con 46,6 milioni di unici, mentre è diminuito Hotmail del 5 per cento, a 43,5 milioni di unici.

Toyota: 1,3 milioni di Yaris a rischio d’incendio

Toyota Yaris

In caso di impatti violenti, un difetto di fabbricazione nel dispositivo di pretensionamento delle cinture di sicurezza potrebbe potenzialmente generare la fuoriuscita di un gas che, a sua volta, causerebbe l’incendio di alcuni strati in gommapiuma isolanti all’interno dell’abitacolo.

Questo il motivo per cui i possessori di un milione e trecentomila Yaris sparse in tutte il mondo verranno contattati da Toyota per concordare un intervento di riparazione gratuito sull’autovettura, al fine eliminare il problema che riguarda gli esemplari fabbricati tra giugno 2006 e aprile 2007.